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PROSPETTIVE ED OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE DEL SETTORE AEROPORTUALE NEL MERCATO RUSSO

Milano – A dispetto della crisi e delle sanzioni che hanno colpito molti settori chiave della nostra economia, esistono delle isole felici. È il caso del settore aeroportuale che presenta delle ottime opportunità di investimento e di business nel mercato russo, all’indomani della decisione del Governo di approntare un massiccio piano di investimenti nella costruzione di nuovi aeroporti.

Si stima in 40 miliardi di dollari l’ammontare degli investimenti nel settore energia e trasporti in Russia nel quadriennio 2016-2020. E di questi, ben 6 miliardi saranno stanziati nel settore delle infrastrutture aeroportuali, con 2,4 provenienti da privati. Il governo russo ha infatti pianificato un aumento del numero di aeroporti dai 259 presenti nel 2016 ai 357 che dovrebbero essere pronti entro tre anni. Ciò significherà la ricostruzione e lo sviluppo di nuove piste di atterraggio che comporteranno massicci investimenti statali, come attestano i 42,35 miliardi di rubli che sono stati già utilizzati a partire dallo scorso anno.

Coinvolti dunque quegli operatori che dovranno provvedere all’ammodernamento, il rinnovamento degli edifici ed anche all’implementazione dei sistemi di sicurezza di quelli presenti nella capitale, dal momento che nel 2018 si svolgeranno i Campionati Mondiali di Calcio che saranno una vetrina molto importante per la Russia. Il flusso di passeggeri, secondo le previsioni stilate dalle autorità russe, dovrebbe arrivare nel 2030 alla ragguardevole cifra di 179 milioni, ovvero oltre il doppio di quelli rilevati lo scorso anno. Come si sarà potuto evincere, siamo in presenza di prospettive davvero allettanti per un settore che – è proprio il caso di dire – è davvero pronto al take-off e che vede a portata di mano delle allettanti opportunità di business.

Se n’è parlato in un interessante incontro tenutosi stamani alla Camera di Commercio Italo-Russa, in cui è stata presentata l’edizione 2018 del NAIS, una fiera dedicata agli operatori di questo settore destinato ad assumere un ruolo di primo piano nel processo di internazionalizzazione.

I lavori sono stati introdotti dal Segretario Generale della CCIR (Camera di Commercio Italo-Russa), Leonora Barbiani che ha fatto una esauriente carrellata sui dati riguardanti l’interscambio commerciale fra la Federazione Russa ed il nostro paese. “Terminato l’anno d’oro per l’export italiano che è stato il 2013 – ha esordito, commentando i dati presentati in sala – ci siamo ritrovati di fronte ad una certa contrazione, legata non solo alla questione delle sanzioni, a causa di una poca o cattiva comunicazione da parte degli italiani. In realtà, vanno aggiunti anche la svalutazione del rublo nei confronti dell’euro, che oggi si è attestato intorno a quota 69 dopo aver toccato anche un picco massimo di 110. Ciò evidenzia un forte intervento da parte del governo, ed anche una significativa volatilità. Certo, esistono le sanzioni e le contro-sanzioni. Ma non tutti sanno che dipende dai settori di riferimento: ad esempio il fresco non è stato colpito dalle sanzioni, ma ha subito le contro-sanzioni. Si è piuttosto verificata una minor capacità di acquisto dei buyer. Al 30 giugno di quest’anno, i dati in nostro possesso parlano di un incremento negli interscambi da inizio 2017 del 26,1%, corroborato da un valore di 10,37 miliardi di euro di cui 4 miliardi di nostro export (pari al +29,4%) e la restante parte di import dalla Russia (+24,1%)”.

La riduzione dell’interscambio, guardando al dato meramente congiunturale, è stata fortemente influenzata da minori importazioni italiane di oli e gas russi e di materie prime, e di minori esportazioni dal nostro paese verso la Federazione Russa di beni dei settori trainanti dell’export.

“Nell’ultimo anno e mezzo – ha proseguito – abbiamo assistito ad una certa localizzazione delle nostre imprese, poiché c’è stata la presa di coscienza da parte loro di poter servire un raggio maggiore di clienti dislocati all’interno della Federazione magari perché erano già presenti in loco. Un esempio molto significativo, in tal senso, è la nascita di un cluster della calzatura a Novosibirsk, fortemente voluto da partner italiani. Tutti i settori, esclusi quelli legati al trasporto, fanno registrare dei dati positivi in termini di interscambio. In particolare, meccanica, semilavorati, moda ed accessori. Mentre per l’agroalimentare, se è vero che parliamo di un settore controsanzionato è altrettanto lapalissiano che non tutto il comparto sta subendo queste restrizioni. Lo stesso discorso possiamo  farlo anche per la farmaceutica.

E gli altri paesi? Germania e Stati Uniti, fanno anch’essi registrare una contrazione come attestano rispettivamente il -4,8% dei tedeschi ed il -4,5% americano, legato naturalmente alla questione delle sanzioni che come tutti sanno sono state riconfermate e prorogate sino al 23 giugno 2018. In decisa controtendenza invece la Bielorussia (+6,2%) e la Francia (+43,5%); confortanti anche i dati relativi al PIL che il governo russo prevede in incremento per il 2017 di 2 punti percentuali.

“Le attività che possono essere fatte – ha proseguito Barbianipossono consistere in un’attività di scouting sotto forma di azioni commerciali, oppure la produzione in loco, secondo quella che in gergo economico viene definita come “import substitution”. Il nostro paese infatti ha molto da offrire in termini di produzione industriale e tecnologica e ciò fa davvero comodo alla Russia che sotto questo punto di vista è carente e che dunque tende ad attrarre le imprese con incentivi molto allettanti per la localizzazione in certe aree. Volendo aumentare la competitività e le percentuali di mercato coperte dal “made in Russia”, segnaliamo gli oltre 20 decreti emanati dal Governo che hanno quale obiettivo, entro il 2020, di ridurre del 50-60% l’import da settori quali meccanica, macchine utensili, agroindustria, farmaceutica e medicina ed infine elettronica. Non so se ci riusciranno a raggiungere tali scopi, quel che è certo è che ci stanno lavorando tantissimo e stiamo assistendo a passi in avanti molto veloci. Siamo in presenza di uno sviluppo industriale “Made in Russia” che ho definito 2.0, ma con il supporto indispensabile del “Made with Italy”. La figura dell’orso che volta le spalle al barile di petrolio e che guarda verso il futuro è quella che – ha poi concluso il Segretario Generale della CCIRmeglio descrive, a mio avviso, ciò che sta accadendo in Russia in questo particolare frangente storico”.

Ha preso poi la parola Anna Dycheva-Smirnova, Managing Director di RELX Group Russia – Reed Exibitions che ha presentato le attività del gruppo ed annunciato lo svolgimento della quinta edizione del NAIS (National Aviation Infrastructure Show) che si svolgerà il 7 e l’8 febbraio del 2018 a Mosca. “Ci occupiamo del supporto per tutte le imprese – ha precisato – che sono presenti negli aeroporti, includendo ad esempio quelle che forniscono i roll su cui si effettuano le operazioni di check-in, nello svolgimento di eventi fieristici. Con il tempo, siamo diventati un punto di riferimento molto importante per le realtà del settore aeroportuale, grazie ad una serie di iniziative, in particolare il NAIS, che ogni anno attrae un gran numero di espositori. Il 2018 sarà un anno molto importante per noi, anche considerando lo svolgimento dei campionati mondiali di calcio che presumibilmente faranno incrementare l’afflusso di persone negli aeroporti russi. Stiamo lavorando su molti progetti, con il supporto del Ministero dei Trasporti, dell’Agenzia Federale del trasporto aereo e dell’Agenzia Federale per il turismo. In tal senso, uno degli obiettivi che il NAIS si pone per il prossimo anno, considerando quanto ho precedentemente detto, sarà quello di adeguare le infrastrutture, provvedendo alla loro modernizzazione. L’evento fieristico del NAIS, come potrete capire, è una grande possibilità per gli operatori del settore come attestano gli oltre 100 espositori mediamente presenti e provenienti non solo dalla Russia ma da tutto il mondo. Ed in cui vengono messi in mostra i più recenti sviluppi e novità nel mondo dell’aviazione civile. Gli eventi da noi organizzati, ogni anno, sono circa 470 e la percentuale di soddisfazione del 90%, con l’86% degli espositori che pensano di tornare nel 2018, è una testimonianza significativa della bontà del nostro lavoro”.

La partnership con la CCIR è stata ribadita dal Responsabile rapporti con enti ed istituzioni del Gruppo, Gianluca Sala che ha annunciato “per il 2018 la predisposizione di un padiglione italiano, patrocinato dalla CCIR e probabilmente anche dall’ENAC, di 54 metri quadrati, con spazi espositivi che partiranno dai 9 metri quadri. Inoltre metteremo il tricolore, saranno allocati in posizione preminente ed in più, per gli espositori che aderiranno, sarà possibile aderire come speaker ed avere gratuitamente a disposizione anche una newsletter”.

Larysa Bryntseva, Project Director di ReedExpo, in collegamento via Skype ha invece illustrato “le modalità in cui si articolerà la  prossima edizione del NAIS che prevede la presenza di una piattaforma dedicata agli espositori, di una piattaforma professionale di dialogo tra i rappresentanti ufficiali delle autorità aeronautiche e di un network con cui saranno fissati gli incontri face-to-face con i potenziali clienti (gestori aeroportuali e compagnie aeree)  con la possibilità di creare un’apposita agenda di incontri durante la manifestazione. Durante questo happening, viene consegnato anche lo “Skyway Service Award” premio annuale dedicato alle migliori compagnie aeree russe e straniere che offrono il miglior servizio e programma di qualità ai propri viaggiatori”.

Francesco Montanino

 



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