Mosca – L’attacco condotto nella notte di martedì contro obiettivi militari a breve distanza da Damasco ha riacceso le tensioni
L’operazione ha inoltre sollevato la reazione adirata di Mosca, secondo cui sei caccia israeliani hanno operato dallo spazio aereo libanese mettendo in pericolo due voli civili in atterraggio in quel momento negli aeroporti di Beirut e di Damasco. “Un attacco provocatorio” ha denunciato il ministero della difesa di Mosca, che in una nota diffusa dal portavoce Igor Konashenkov, ha detto che i raid israeliani hanno
Il premier e ministro della Difesa Benyamin Netanyahu ha intanto ribadito che Israele non intende in alcun modo desistere dai propri sforzi di impedire all’Iran di gettare in Siria le basi per futuri attacchi contro lo Stato ebraico. Malgrado la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dalla Siria, Israele persevererà dunque – secondo il premier – nel proprio impegno volto ad impedire che siano oltrepassate alcune “linee rosse”. Oltre la costruzione di basi e di impianti militari iraniani in Siria esse riguardano anche il trasferimento di armi e di tecnologie militari sofisticate agli
Sugli obiettivi colpiti ieri presso Damasco sono giunte notizie contrastanti, mentre Israele ha mantenuto in merito un riserbo totale. Secondo la versione russa, l’antiaerea siriana ha intercettato 14 dei 16 missili israeliani, lasciando così intendere che quell’attacco non ha avuto il successo sperato. La televisione statale israeliana ha invece affermato che “sono stati completamente distrutti tre obiettivi iraniani“.
Pare comunque confermato che durante il raid due voli civili (della Cham Wings e dalla Iraqi Airways) si siano trovati in difficoltà: il primo ha rinunciato ad atterrare a Damasco ed ha proseguito a Nord per Latakya. Non
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