La reazione degli stati occidentali al riconoscimento da parte della Russia delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk era prevista - Russia News / Новости России

Esteri

Pubblicato il Febbraio 22nd, 2022 | Da Redazione Russia News

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La reazione degli stati occidentali al riconoscimento da parte della Russia delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk era prevista

Ieri, 21 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento della sovranità delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Le parti hanno firmato trattati di amicizia, cooperazione e mutuo soccorso. Putin ha ordinato al ministero degli Esteri russo di stabilire relazioni diplomatiche con le repubbliche e ha ordinato al ministero della Difesa di garantire la pace sui loro territori.

La Russia ha riconosciuto quindi l’indipendenza delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk nell’area in cui le loro autorità attuano il loro potere e le reazioni dell’Occidente non si sono fatte attendere.

La reazione è ben nota, ovviamente, e probabilmente tutti ne stanno parlando ora; gli schermi TV, altri media, Internet, i social media ne stanno traboccando. La reazione era prevista“, ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. Lo stesso Lavrov ha sottolineato che, negli ultimi decenni, i colleghi occidentali si sono abituati “a incolpare la Russia di tutti i problemi, ad accusare Mosca di qualsiasi cosa“.

Oggi, 22 febbraio, il Consiglio della Federazione Russa in una sessione speciale ha ratificato all’unanimità gli accordi di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca con le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, presentati dal presidente russo Vladimir Putin e che, come dallo stesso dichiarato, dovrebbero essere riconosciuti come indipendenti.

MOSCOW, RUSSIA the Russian Ministry of Foreign Affairs, Sergey Lavrov

I senatori hanno accolto con applausi i risultati della votazione. I trattati sono firmati da Putin e dai capi delle due neo-repubbliche: Denis Pushilin e Leonid Pasechnik. Secondo gli accordi, che sono identici, “le parti costruiranno le loro relazioni come Stati amici, guidati coerentemente dai principi del rispetto reciproco della loro sovranità e dell’integrità territoriale e dalla risoluzione pacifica di eventuali disaccordi” e basati sui principi di uguaglianza e non interferenza. I trattati riguardano l’economia, compreso l’uso del rublo russo, la difesa e la protezione delle frontiere, i diritti delle minoranze etniche e così via. Entreranno in vigore quando saranno pubblicati ufficialmente.

RED

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