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ECCO PERCHE’ SULLA CRISI IN SIRIA E’ PUTIN IL VERO VINCITORE

Photo di (AP Photo/Alexei Druzhinin, Pool)

L’accordo per il cessate il fuoco in Siria, tra Turchia e Stati Uniti sembrerebbe un risultato raggiunto da Donald Trump, ma a ben guardare il vero vincitore di questa partita è solo uno: Vladimir Putin.

Giovedì sera, dopo una visita del vicepresidente americano Mike Pence ad Ankara, è stata annunciata una tregua di 120 ore (anche se in queste ultime ore arrivano dai territori siriani denunce di violazioni), durante le quali le forze curde dovranno ritirarsi dal Nord-est della Siria per permettere alle truppe di Recep Tayyip Erdogan di creare una zona cuscinetto di 30 chilometri. Tutto sommato Erdogan vince una piccola battaglia, ma ha perde la guerra. Donald Trump invece, salva in extremis l’immagine degli Stati Uniti, comunque indebolita dal tradimento dell’alleato curdo. Tutti si piegano all’iniziativa di Putin, con la Siria che sta per riguadagnare la sua integrità territoriale e tornare al punto di partenza dopo una inutile guerra durata otto anni al prezzo di 400 mila morti.

La Russia inviando l’esercito siriano al confine e facendo retrocedere i curdi nelle seconde linee, aveva già di fatto costretto Erdogan a bloccare l’invasione e gli americani hanno lucrato sull’intesa già sostanzialmente raggiunta da Putin con lo stesso Erdogan.

Del resto la vera guerra di Erdogan (che continua nonostante la tregua a minacciare la ripresa delle attività belliche) era cominciata nel 2011, quando si era illuso di poter imporre un neo ottomanesimo diventando il nuovo sultano mediorientale. Dopo aver fomentato la guerra in Siria, la Turchia si ritrova a otto anni di distanza con 3,6 milioni di profughi sul suo territorio. L’Occidente l’aveva convinto a prenderli assicurandogli che il regime siriano di Bashar al-Assad sarebbe caduto, ma così non è stato. Ora riceve il contentino della zona cuscinetto, che lo aiuta a salvare la faccia davanti ai suoi elettori in quanto impedisce la nascita di uno Stato autonomo curdo al confine, ma il suo progetto originario è fallito, subendo in toto l’iniziativa e l’azione del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

Putin è, come dicevamo, il grande vincitore perché è riuscito di fatto a impedire la caduta di Assad e ora, forse già nell’incontro che avrà a fine ottobre con Erdogan, obbligherà la Turchia a ritirare il suo sostegno ai ribelli e jihadisti di Idlib, l’ultima provincia rimasta fuori dal controllo di Assad. In cambio, acconsentirà al rientro dei profughi in Siria. Con la conquista di Idlib, Assad riguadagnerà l’integrità territoriale del paese, riprendendosi quei territori che dal 2014 sono finiti prima nelle mani dell’Isis e poi dei curdi. Resta solo da riconquistare Idlib, ancora controllata dai terroristi, ma si tratta ormai di un dettaglio. Quando sarà ripresa, il conflitto del 2011 si potrà dire concluso.

RED

 

 

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