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Deep State, il nuovo libro di Marco Pizzuti

Chiaro, preciso, esaustivo e affilato coma una lama il nuovo libro di Marco Pizzuti, dedicato al Deep State e che ci svela le trame occulte che si nascondono dietro personaggi di facciata, utilizzati per infiltrarsi nei governi e nelle organizzazioni di varia natura.

L’autore, tramite i suoi saggi, ha scoperchiato parecchi segreti delle élites, che tramite banche e multinazionali governano e dominano il mondo, e ci ha rivelato quanti intrecci ed interessi effettivamente si nascondono dietro gli eventi più importanti della storia e dell’attualità in tutto il pianeta.

Ho avuto il piacere di fare qualche domanda a Marco Pizzuti, che gentilmente ha accettato il mio invito e chiarisce qualche punto del suo ultimo saggio per i lettori di Russia News.

  1. Marco, innanzitutto grazie per la tua disponibilità, e complimenti per il tuo sempre ottimo lavoro. Questo libro arriva al momento giusto, quando il mondo è in fermento per il conflitto russo-ucraino, che dopo due anni prende il posto dell’emergenza sanitaria nei titoli dei giornali e dei talk show televisivi. Insomma, il popolo vive continuamente in uno stato d’ansia e di paura, a causa di eventi diversi come terrorismo, malattie, guerre, aspettando magari l’emergenza climatica e perché no, anche gli alieni. Ma sono sempre eventi spontanei?

Per capire cosa sta succedendo nel mondo e in particolar modo dall’11 settembre in poi, è indispensabile avere sempre bene impresso in mente chi gestisce il sistema d’informazione globale. Nell’immaginario collettivo infatti, le democrazie occidentali sono caratterizzate dalla presenza di molti media indipendenti che oltre a garantire il pluralismo delle idee, svolgono la funzione di “controllore” l’establishment di potere, indagando e informando i popoli sul suo operato. In realtà invece, è vero esattamente l’opposto poiché tutti i grandi media appartengono a un ristretto gruppo privato di oligarchi o a partiti politici asserviti ad essi, che hanno il precipuo compito di manipolare l’opinione pubblica per tutelare i loro interessi. Decine e decine di mezzi d’informazione che di plurale hanno solo il loro numero e non certo anche le idee: raccontano una sola versione dei fatti, denigrano tutte le voci critiche e non ammettono contraddittorio. Di fatto quindi, l’intero occidente è governato dall’ideologia neoliberista che si regge sullo sfruttamento delle masse da parte di una ristretta elite finanziaria al comando del sistema economico e finanziario (borse, multinazionali, mercati, agenzie di rating e banche centrali). Al suo vertice troviamo un gruppo di famiglie tutte imparentate tra loro che da circa un secolo agisce da vera governance globale. Il loro patrimonio è praticamente sconfinato, basti pensare che secondo i dati Oxfam più recenti, 23 “re mida” posseggono da soli le ricchezze di metà popolazione mondiale e questo dato ufficiale non può neppure tenere conto delle società prestanome utilizzate dall’elite per nascondere tutte le aziende sotto il proprio controllo e eludere le norme antimonopolio. La loro forza è nell’invisibilità alle masse che viene garantita da libri di testo e dai mass media politicamente corretti costantemente impegnati nel distorcere i fatti e sostenere l’utopia del libero mercato e della libera informazione. Una teoria che nella realtà cozza tragicamente con i diktat imposti all’intera società dai soggetti economici dominanti che ha ridotto i parlamenti e i mezzi di comunicazione a loro portavoce-zerbino. Una casta di intoccabili e di innominabili (appena si tocca l’argomento si viene etichettati “complottisti”) che perseguono obiettivi di dominio assoluto. Obiettivi che possono essere raggiunti in pochi decenni solo attraverso la creazione di un fittizio stato di emergenza continuo, appositamente concepito per sottrarre proprietà, diritti e libertà alla popolazione con il suo stesso consenso. Il successo di un tale modus operandi è garantito dal clima di terrore instaurato ad arte dai media con la complicità di partiti politici e istituzioni che ormai esercitano solo il potere formale di “ufficio timbri” dell’elite. Il mio lavoro quindi è stato nel raccogliere le prove su come terrorismo, grandi crack finanziari, pandemie e guerre vengono utilizzate dall’elite con piccoli passi alla volta, apparentemente scollegati tra loro, per arrivare e costituire un nuovo ordine mondiale di stampo orwelliano e transumanista cui non ci sarà più spazio neppure per la famiglia intesa come odiato baluardo della società tradizionale.

  1. Tra le altre notizie interessanti, nel tuo libro troviamo una disamina degli omicidi più eclatanti della storia. Mi ha colpito il primo da te citato: anche Giulio Cesare vittima del Deep State?

Il Deep State come strisciante sistema di potere antagonista a quello politico-militare ha origini molto antiche che possono essere fatte risalire all’invenzione della finanza e del prestito a usura dei sumeri (3000 a.C.). La storia di questa guerra segreta mai raccontata dai libri di storia si è svolta dietro i troni del potere ufficiale ed è passata persino anche sul cadavere di Giulio Cesare, il più celebre imperatore di tutti i tempi. Secondo la ricostruzione più accreditata, Cesare venne eliminato dal figliastro Bruto con una congiura per avere tradito la Repubblica e instaurato la dittatura ma la verità è ben diversa, molto meno romantica e assai più prosaica. Cesare odiava l’usura che stava arricchendo smisuratamente un piccolo ceto di parassiti privilegiati che stava soffocando l’intera società romana con il debito. Lui stesso era stato vittima dell’usura per poter finanziare la campagna di Gallia e al suo ritorno varò un pacchetto di leggi che ponevano fine alla speculazione. Trasferì la zecca dai patrizi allo Stato e stabilì che il tasso d’interesse non poteva eccedere l’1% mensile ma la norma che fece infuriare maggiormente gli usurai fu indubbiamente la Lex Julia de pecuniis mutuis on cui ordinò che le somme pagate a titolo d’interesse in eccesso andassero a scomputare il capitale (fatto che costringeva molti potenti strozzini patrizi a restituire i beni sottratti alle loro vittime). Bruto, come documentato da Cicerone, era un avidissimo usuraio che aveva prestato una enorme cifra di denaro all’isola greca di Salamina all’ignobile tasso d’interesse del 48% mensile. Lui come la maggior parte degli altri congiurati insomma, erano esponenti della classe dominante che traeva profitto dall’usura e che vedeva nel “populismo” di Cesare, il proprio nemico mortale. Questo fu il vero motivo per cui Cesare venne ucciso e lo stesso infausto destino è toccato anche a tutti i presidenti degli Stati moderni che hanno cercato di porre un argine all’ascesa del potere finanziario sul potere politico. Da quando infatti, i grandi finanzieri hanno cessato di essere in concorrenza tra loro per unirsi in una cupola di stampo mafioso, il potere politico non ha più alcuna reale rilevanza e da strumento decisionale è divenuto mero strumento esecutivo dei banchieri.

  1. Colpi di Stato, rivoluzioni colorate, “ribelli” antigovernativi: molti eventi si somigliano. Possiamo considerarle molte teste dello stesso serpente, in cui si può riconoscere il modus operandi del Deep State?

Il Deep State utilizza i servizi d’intelligence e l’apparto industriale militare USA e dei suoi Stati vassalli come una clava per rovesciare tutti i Paesi ancora indipendenti dal suo sistema bancario-finanziario o che possiedono semplicemente troppe leggi di ostacolo alle proprie multinazionali che devono impadronirsi di tutti i mercati e i commerci locali come sta facendo Amazon. Per questo motivo, solo per citare alcuni esempi, le rivoluzioni colorate in Europa, le guerre di Iraq, Afghanistan, Siria e ora Ucraina, quanto i colpi di Stato in America Latina (vedi ad esempio la dittatura di Pinochet), in Libia, nel nord Africa (primavera araba) e nel resto del continente nero, sono operazioni organizzate da Wall Street con i soldi dei contribuenti americani e con il supporto della CIA e delle bombe USA. Uno degli strumenti di sovversione attualmente più utilizzato per convertire gli “Stati canaglia” alla globalizzazione sono le Organizzazioni Non Governative (ONG) dirette da speculatori come Soros che sostengono di lottare per la democrazia e i diritti umani mentre il loro vero unico scopo è quello di abbattere ogni barriera legislativa nazionale contro il dominio della grande finanza che poi entra prepotentemente in ogni Paese “democraticizzato”.

  1. Sui fatti dell’11settembre (e non solo) avevano ragione i cosiddetti “complottisti”?

Con l’11 settembre, il Deep State è entrato in una nuova fase di attacco frontale contro la libertà d’informazione e dei cittadini. Se infatti, l’unica versione accreditata a livello istituzionale è ancora quella della Casa Bianca sugli attentati nonostante tutte le macroscopiche prove del contrario come ad esempio l’impossibilità di tre grattacieli moderni (oltre alle Twin Tower è stato abbattuto anche l’edificio 7) di venire letteralmente polverizzati alla velocità di caduta libera senza una demolizione controllata da cariche esplosive, è solo perché non è mai stato possibile metterla in discussione. Subito dopo l’attentato, tutti i grandi media delle nazioni occidentali hanno censurato qualsiasi dibattito sugli esplosivi nonostante le numerose testimonianze tra gli stessi pompieri intervenuti sul posto e le prove raccolte dagli ingegneri e dai fisici che hanno costituito delle associazioni per la verità sull’11 settembre. Da allora, i media mainstream hanno seguito lo stesso modus operandi per tutte le emergenze successive, imponendo notiziari e talk show a senso unico per manipolare le informazioni e non consentire alcun dibattito alla pari.

  1. Capitolo banche centrali: come ci spieghi tu, non appartengono agli Stati come racconta falsamente la narrativa ufficiale; chi e cosa c’é dietro?

Le grandi banche centrali come la FED o la BCE sono enti che svolgono una funzione pubblica nonostante siano controllate dall’elite finanziaria globale, il nemico numero uno degli Stati. Ovviamente, anche le altre singole banche centrali nazionali seguono la stessa regola. La Banca d’Italia ad esempio, è stata inquadrata giuridicamente come ente pubblico nel 1936 poiché il regolamento del suo Statuto prevedeva che la maggioranza dei partecipanti al capitale fosse costituita da enti pubblici. Dopo la caduta del fascismo invece, banche e assicurazioni private si sono segretamente accaparrate più del 94% delle partecipazioni al capitale divenendo di fatto i veri padroni dell’Istituto. Nel 2003 è stato scoperto l’inghippo grazie al dossier pubblicato dal prof. Fulvio Coltorti per Mediobanca ma il governo italiano invece di aprire un’inchiesta e mettere sotto processo i banchieri per violazione dello Statuto, ha fatto l’opposto, consentendo la modifica del regolamento che ha legittimato lo status quo. In questo modo è stato legalizzato il controllo assoluto della Banca d’Italia, da parte dei banchieri privati. Il governatore eletto dal governo infatti, non ha nessun reale potere perché ex art.25 dello Statuto, la sua funzione è quella di rappresentare la banca nei confronti di terzi mentre ogni suo potere decisionale si esaurisce in “proposte di decisione” che per avere forza esecutiva devono essere previamente approvate dagli organi controllati dall’assemblea dei partecipanti al capitale. Si tratta di un fatto gravissimo perché la banca centrale oltre ad essere il pilastro della politica monetaria nazionale, svolge anche il delicatissimo compito di controllare le banche commerciali che in realtà appartengono agli stessi gruppi privati che controllano la banca d’Italia. La FED e la BCE insomma, non sono altro che centrali del potere finanziario privato agghindati da enti pubblici. Il fatto è talmente spudorato che ormai sono le stesse grandi banche a scegliere direttamente gli uomini di governo che avranno ruoli dominanti nella direzione delle nazioni. Basti ricordare a cosa accaduto con Mario Monti nel 2011 e con Mario Draghi nel 2021.

  1. Gli Stati il cui sistema bancario non è legato alla famiglia Rothschild sono gli stessi che vengono costantemente attaccati e presentati al pubblico come non democratici. E’ un caso?

Purtroppo non è affatto una coincidenza. Tutti i governi che si rifiutano di consegnare la propria banca centrale alla grande finanza speculativa e non lasciano depredare le risorse del loro Paese, vengono immediatamente trasformati dai media in Stati canaglia da abbattere per “esportare la democrazia”. L’assassinio di Gheddafi è un recente caso scuola di questo modus operandi ma la stessa cosa è stata fatta con gli zar all’epoca della rivoluzione bolscevica che nonostante l’avvento del comunismo mantenne la sua banca centrale (Gospen) sotto il controllo privato.

  1. A proposito di Stati non allineati, in un recente articolo ho avuto modo di confrontare le menzogne inventate dagli Stati Uniti contro Cuba, le Operazioni di falsa bandiera Mongoose e Northwoods, con i continui attacchi mediatici che sta subendo negli ultimi anni la Federazione Russa. Vladimir Putin come Fidel Castro, uniti da una studiata manovra di reductio ad Hitlerum. Ma ho l’impressione che i popoli abbiano compreso di essere ingannati. Sei d’accordo con me?

Certamente ormai si è formata una larga fascia di popolazione che ha capito sia le manipolazioni dei media, quanto chi è a detenere il vero potere e quali scopi di dominio assoluto persegue. Da una parte, questo dato costituisce un vero trionfo perché se ripenso a quando iniziai a scrivere, la maggior parte delle persone non sapeva neppure cosa significasse il termine controinformazione o cosa fosse il Bilderberg. A distanza di 15 anni ne è passata di acqua sotto i ponti e adesso grazie alle nuove leve della controinformazione (soprattutto nell’ambito dei videomaker che con i loro video possono raggiungere un pubblico molto più vasto dei libri di saggistica), molti milioni di persone sono schierate contro il sistema ma rimane il fatto di non avere ancora conquistato la maggioranza e di non avere una rappresentanza parlamentare. Senza contare il problema degli infiltrati perché dopo quello che ha fatto un abile impostore come Beppe Grillo insieme al resto della cricca dirigente dei 5 Stelle, il fronte della vera opposizione è confuso, diviso in tante fazioni e diffidente verso tutti i nuovi leader emergenti che potrebbero compattare il dissenso per rovesciare il governo alle prossime elezioni. In tale situazione, la maggior parte dei dissidenti finirà per cadere nella solita trappola di votare il meno peggio tra le forze politiche parlamentari di finta opposizione.

8. WEF, Agenda 2030, Forum di Davos: creature partorite dalla mente perversa dell’inquietante Klaus Schwab, il quale ammette candidamente di controllare i governi di molti Paesi e che non nasconde le intenzioni di depopolamento del pianeta e progetti transumanisti, per cambiare l’umanità. Possono davvero riuscirci o secondo la tua opinione abbiamo una speranza che questi progetti falliscano?

Purtroppo bisogna ammettere che il sistema di controllo globale sulla società creato dai banchieri nel corso di un secolo è formidabile e virtualmente invincibile. Tiene gli Stati sotto ricatto con il debito, controlla le borse, i mercati, le multinazionali, i media e persino la magistratura che sappiamo essere diretta da correnti massoniche legate a doppio filo con l’elite. Gli uomini delle istituzioni non allineati che potrebbero intervenire sono una ristretta minoranza ridotta all’impotenza e solo in Italia, ci sono milioni di persone che sanno di assistere alle emergenze fake come se fosse un film distopico dal finale scontato divenuto improvvisamente realtà. Opporsi in maniera efficace senza avere raggiunto prima un’unità di popolo è quasi impossibile. Nonostante tutto rimango comunque ottimista perché spero in un imprevisto che può sempre accadere anche nei piani ritenuti perfetti. Nel frattempo però, l’elite si sente talmente onnipotente che gli organizzatori del WEF possono permettersi di parlare apertamente di microchippare le persone per connetterle online, di great reset per distruggere la piccola e media impresa, di strumenti digitali per il controllo della popolazione e della sua riduzione alla povertà assoluta con lo slogan agghiacciante: “non avrai niente e sarai felice”.

9. Pandemia e “sieri magici”, un business che molti cittadini stanno sperimentando sulla propria pelle, in un periodo in cui si moltiplicano i casi di malori inaspettati, danni permanenti e decessi strani, dove persone anche giovani e sane cessano di vivere improvvisamente come se fosse stato spento un interruttore. E’ normale tutto ciò?

Più che normale, definirei ciò che è accaduto come criminale. E’ inoltre sconcertante come le masse si siano lasciate impaurire e condizionare fino al punto di obbedire alla soppressione di tutte le libertà costituzionali e a continuare a credere nella fallace quanto contraddittoria propaganda vaccinale imposta dall’elite. Si tratta infatti di farmaci che oltre ad essere sperimentali e inefficaci hanno anche effetti collaterali devastanti come dimostrato in particolar modo dai malori fatali improvvisi di un numero eccezionale di atleti e dal rapporto al Senato USA in cui sono stati letti i dati del registro militare americano sulle condizioni di salute dei soldati inoculati: il numero di diagnosi di cancro nel sistema DMED (Defense Medical Epidemiology Database) militare è aumentato da una media di 38.700 all’anno nel periodo 2016-2020 a 114.645 nei soli primi 11 mesi del 2021. E ciò in una popolazione prevalentemente giovane sottoposta a un’attenta sorveglianza sanitaria. L’incremento dei casi di cancro è stato del 300% mentre ii disordini neurologici sono aumentati del 1000% a cui va sommato un aumento spaventoso degli arresti cardiaci. Il 22 aprile 2022 inoltre, il leader del movimento dei diritti civili Marco Corbelli ha chiesto l’immediata sospensione delle vaccinazioni dopo la morte di oltre 40 persone vaccinate giovani e sane in soli 5 giorni.

10. Infine, un pensiero sul conflitto russo-ucraino e sull’atteggiamento di molti giornalisti occidentali, che sposano ciecamente la versione atlantista, negando il massacro dei civili russofoni in Donbass e occultando le responsabilità della NATO, che non solo butta continuamente benzina sul fuoco, ma ha armato e addestrato per anni i battaglioni di estrema destra, integrati nell’esercito di Kiev. Che idea ti sei fatto della situazione e di questi professionisti dell’informazione?

La ricostruzione dei media occidentali è semplicemente scandalosa perché offende contemporaneamente la verità, la storia e l’intelligenza. Gli Usa sono il Paese più guerrafondaio del mondo, il vero Stato canaglia che non è mai stato processato per i crimini di guerra compiuti in Viet Nam (4 milioni di morti in maggior parte civili), in Iraq (un milione di morti per la maggior parte civili), Libia, Yemen, ex Jugoslavia, Siria ecc. ecc.. La storia ci racconta che Washington ha rovesciato impunemente i governi legittimi di decine di Stati, con le armi, la corruzione, i colpi di Stato e ogni altro mezzo illecito. Ha imposto dittature sanguinarie come quella di Pinochet e nel 2014 ha organizzato il golpe armato ucraino per provocare la Russia mettendo in serio pericolo la sua sicurezza nazionale. I cecchini che spararono sulla folla dai tetti di piazza Maiden erano contractor georgiani assoldati dalla CIA per far ricadere la colpa sul governo filorusso e delegittimarlo. Subito dopo, Joe Biden si recò a Kiev per manifestare ufficialmente il proprio sostegno ai golpisti e nel nuovo governo fantoccio filo USA, Washington fece conferire il ministero delle finanze a una straniera, l’americana Natalie Jaresco (di origine ucraina) amministratore delegato di un fondo investimenti del gruppo Horizon Capital. Il portafoglio all’economia venne invece fatto assegnare al banchiere lituano Aivaras Abromavicius, partner della società di investimenti East Capital. Anche alla sanità venne inserito un altro straniero, il georgiano Alexander Vitashivili, l’ennesimo uomo di fiducia di Washington. Dal giorno del golpe, il battaglione nazista Azov, è stato saldamente introdotto ai vertici delle istituzioni e venne utilizzato per compiere attacchi e stragi nelle regioni del Donbass ricche di giacimenti di gas e a minoranza etnica russa. Prima dell’intervento di Putin quindi, il governo filo USA di Kiev ha bombardato per 8 anni consecutivi la popolazione del Donbass che ha avuto decine di migliaia di vittime su cui i media occidentali hanno mantenuto un agghiacciante silenzio omertoso. Nello stesso tempo Hunter Biden, il figlio del presidente USA, svolgeva la funzione di consulente della Burisma, la più grande società di gas ucraina, mentre la sua società di informatica, la Rosemont Seneca, aveva contatti ed affari molto stretti con fornitori dei “31 biolaboratori del Pentagono nel mondo” ed è implicata nel finanziamento del programma biologico di Kiev. Una ulteriore insostenibile minaccia per Mosca.

La manifesta intenzione di estendere la NATO all’Ucraina serve insomma a trascinare la Russia in una lunga e impopolare guerra di logoramento con l’occidente volta a far cadere Putin con l’aiuto dell’opposizione interna filoccidentale. Al suo posto, Washington vuole porre un leader fantoccio allineato al Nuovo Ordine Mondiale del deep State. La Russia in questo momento rappresenta il più grande ostacolo alla globalizzazione e al dominio incontrastato della finanza sulla politica, nonché l’ultimo baluardo della cultura tradizionale contro il great reset, la trasformazione antropologico-sociale transumanista e il gender fluid. In Italia e nel resto dell’occidente, la propaganda filo USA ha inventato stragi da attribuire ai Russi per commuovere e indignare l’opinione pubblica fino a spingerla a sostenere quella che in realtà è una guerra di aggressione contro Mosca e le repubbliche del Donbass. Il caso più eclatante di questo tipo di propaganda è il presunto eccidio di Bucha con i cadaveri sparsi ai bordi delle strade pronti ad essere fotografati che sono comparsi un giorno dopo l’arrivo delle truppe ucraine. La tanto decantata democrazia ucraina, oltre a spargere il terrore con il battaglione Azov, ha perfino messo al bando l’opposizione parlamentare e chiuso tutti i mezzi d’informazione critici del governo di Kiev.

Del resto, anche negli altri Paesi dell’occidente non va tanto meglio poiché la Costituzione, la democrazia e i media indipendenti continuano a esistere solo sulla carta. Al professor Alessandro Orsini ad esempio, hanno strappato i contratti Rai per avere espresso opinioni contrarie alla guerra e disappunto sul comportamento aggressivo della Nato che ha portato al conflitto con Mosca. Wikipedia, la cosiddetta “enciclopedia libera”, ha invece trasformato la feroce strage di Odessa perpetrata dai nazisti ucraini golpisti contro i manifestanti che protestavano nella casa dei sindacati, in un incidente provocato da un incendio appiccato per errore dalle stesse vittime! Enrico Mentana, il leader incontrastato del giornalismo italico mainstream a senso unico, dopo avere trasmesso le immagini del film Project X con un uomo armato di lanciafiamme spacciandolo per un sostenitore di Trump nell’assalto al Campidoglio, è stato pizzicato nuovamente a falsificare i fatti anche da “Panorama” dopo che il suo giornale di fact checker, ha pubblicato 4 fake news antirusse in soli tre giorni. Per non parlare infine delle immagini del presunto bombardamento a grappolo russo trasmesso dai TG Rai che in realtà erano spezzoni del videogioco “War Thunder”. E cosa dire poi di Corrado Formigli e di Bruno Vespa che nei loro rispettivi programmi spazzature di massimo ascolto mediatico, hanno trasmesso la mappa di un gioco da tavolo spacciandola per la cartina del bunker sotterraneo dell’acciaieria ucraina di Azovstal? Ecco questo è lo stato dell’informazione italiana con i giornalisti dei grandi gruppi che si autodefiniscono i “professionisti dell’informazione”.

Eva Bergamo

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