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CECILIA ALEMANI SARÀ LA PRIMA DIRETTRICE DONNA ITALIANA ALLA GUIDA DELLA 59. BIENNALE ARTE DI VENEZIA

Venezia – Il Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta,  ha nominato Direttore del Settore Arti Visive, con l’incarico della progettazione e cura della prossima 59. Esposizione, Cecilia Alemani, curatrice con all’attivo numerose mostre su artisti contemporanei, responsabile e capo curatore di High Line Art, programma di arte pubblica della High Line, il parco urbano sopraelevato costruito su una ferrovia abbandonata di New York, nonché già curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2017.

In occasione della nomina, Cecilia Alemani ha dichiarato: “È un grandissimo onore poter assumere questo ruolo in una delle istituzioni italiane più prestigiose e riconosciute al mondo. Come prima donna italiana a rivestire questa posizione, capisco e apprezzo la responsabilità e anche l’opportunità offertami e mi riprometto di dare voce ad artiste e artisti per realizzare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società.”

Nel corso della stessa seduta, il Cda della Biennale di Venezia ha confermato per il 2020 il M.o Ivan Fedele quale Direttore del Settore Musica,  ha approvato un nuovo programma della sezione “Venezia Classici” del Settore Cinema, che prevede quale attività permanente la realizzazione, nel periodo primaverile, di rassegne di film classici restaurati, quale estensione di “Venezia Classici”, sezione che sempre più ha qualificato negli ultimi anni la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, ha preso atto della circostanza che a partire dal 13 gennaio p.v. (data di scadenza del mandato dell’attuale Cda) decorrerà il periodo di “prorogatio”, secondo le norme in vigore, durante il quale potranno essere assunti solo provvedimenti di ordinaria amministrazione o urgenti e indifferibili; in questo quadro, sarà accelerata la predisposizione del bilancio consuntivo del 2019, già ampiamente esaminato dal Cda nella forma di preconsuntivo, che prevede risultati positivi.

La relazione che accompagnerà il bilancio conterrà anche una ricognizione degli sviluppi intervenuti dal 2008 a oggi, con confronti anche rispetto alla situazione precedente il 1998, anno in cui fu adottata la riforma della quale la Biennale ha potuto giovarsi nel suo percorso di profondo rinnovamento. Il Presidente e il Consiglio, a conclusione del mandato, sottolineano che per il futuro è assicurata una consistente dotazione di riserve economiche e continuità dell’attività, nel pieno rispetto dello spirito e della lettera dello Statuto.

Cecilia Alemani – Biografia:

Nata a Milano nel 1977, Cecilia Alemani è una curatrice italiana che vive a New York. Dal 2011 è la direttrice e capo curatrice di High Line Art, il programma di arte pubblica presentato dalla High Line, il parco urbano sopraelevato costruito su una ferrovia abbandonata di New York. Oltre a commissionare e produrre progetti ambiziosi con alcuni degli artisti più influenti di oggi, tra cui El Anatsui, John Baldessari, Phyllida Barlow, Carol Bove, Sheila Hicks, Rashid Johnson, Barbara Kruger, Zoe Leonard, Faith Ringgold, Ed Ruscha, Nari Ward e Adrián Villar Rojas, Alemani ha anche lanciato l’High Line Plinth, un nuovo programma di opere monumentali inaugurato a giugno 2019 con Brick House, una scultura dell’artista Simone Leigh.

Nel 2017, Alemani ha curato il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, 57. Esposizione Internazionale d’Arte. La mostra, intitolata Il Mondo Magico, ha presentato nuove commissioni su larga scala di Giorgio Andreotta Calò, Adelita Husni-Bey, e Roberto Cuoghi. Nel 2018 ha curato, in collaborazione con la città di Buenos Aires e Art Basel Cities, Hopscotch (Il gioco del mondo), una mostra di arte pubblica che ha celebrato il ricco ecosistema culturale della città argentina. Prima di rivestire questi ruoli, Alemani ha lavorato come curatrice indipendente collaborando con musei come la Tate Modern (Londra) e il MoMA PS1 (New York), istituzioni no profit come Artists Space e Art in General (New York) e fondazioni private come la Deste Foundation. Dal 2009 al 2010 ha diretto lo spazio sperimentale X Initiative a New York, dove ha organizzato mostre di Keren Cytter, Hans Haacke, Derek Jarman, Tris Vonna-Michell e molte altre. Alemani ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e un master in studi curatoriali per l’arte contemporanea presso il Bard College, New York.

RED

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