Pubblicato il Luglio 25th, 2017 | Da Redazione
1Andrey Konchalovsky: “l’indipendenza nella cinematografia non garantisce la creazione di capolavori”
Mosca – Andrey Konchalovsky, regista e sceneggiatore russo nato a Mosca nel 1937, figlio di due poeti (il padre, Sergej Vladimirovič Michalkov, è l’autore del testo dell’inno nazionale russo) e fratello del regista Nikita Sergeevič Michalkov, in una recentissima intervista rilasciata all’agenzia di stampa TASS, è intervenuto sul tema dell’autonomia e dell’indipendenza del Cinema: “Avere discrezionalità totale nella produzione cinematografica – ha esordito Konchalovsky, non garantisce la creazione di un capolavoro, e lo Stato in questi casi non deve sborsare denaro”.
“Penso che l’indipendenza non garantisca una creazione di capolavori – ha proseguito il regista russo, vincitore del Leone d’Argento a Venezia (nel 2014 con “The Postman’s White Nights” e lo scorso anno sempre alla Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nell’edizione 2016, con “Paradise“), nonchè di tanti premi cinematografici internazionali – questa è una grande illusione della visione liberale di oggi. C’è molta libertà e pochissimi capolavori“. Il regista ritiene che “la tendenza europea di esaltare la libertà e la tolleranza, nei confronti dell’obbligo e della limitazione, spingerà l’Europa all’inferno e ad una nuova era oscura“.
Sulla indipendenza artistica Konchalovsky ha avuto poi modo di chiarire il suo pensiero dicendo: “Se un artista vuole essere indipendente dallo Stato, allora può tranquillamente trovarsi il denaro per finanziare la propria opera, così come sarebbe sbagliato dire che lo Stato deve essere grato all’artista per quello che fa utilizzando i suoi soldi”. “Stiamo assistendo – prosegue il regista russo sull’argomento – ad una nuova forma di dittatura in Europa, la dittatura della ‘correttezza politica’. È sicuro che lo Stato abbia il diritto, se utilizza i suoi soldi, ad influenzare il processo creativo, ma perché lo Stato dovrebbe pagare per la libertà dell’artista? Bisogna fare da soli perché lo Stato non deve utilizzare enormi somme di denaro per opere d’arte ingiustificate edi bassa qualità“.
“Ad Hollywood – spiega Konchalovsky – non puoi muovere il braccio o la gamba se questo non è stato precedentemente concordato e poi filmerai chi, cosa e come ti viene detto. I registi europei hanno sicuramente più indipendenza. Le relazioni tra l’artista e lo Stato sono complicate – ha ammesso in conclusione della sua intervista Konchalovsky – ma questo è il modo in cui le cose dovrebbero andare. Naturalmente, sarebbe bello avere soldi ed essere lasciati soli, allora in questo caso puoi muoverti autonomamente, guadagnare con la tua opera e spendere poi i soldi come vuoi“.
RED
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