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Allargamento dei BRICS: il futuro é multipolare

Una bella notizia, che fa ben sperare in un futuro migliore, ci arriva da Sergej Lavrov che lascia intendere un futuro allargamento dell’alleanza BRICS.

Secondo il Ministro degli Esteri russo, l’Argentina e l’Arabia Saudita hanno espresso formalmente il desiderio di entrare a far parte del gruppo economico-politico internazionale, al momento composto, come suggerisce l’acronimo, da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.

in un’intervista all’emittente RT Arabia, il Ministro dichiara che “Ryad e Buenos Aires hanno dimostrato il proprio interesse nell’attività dei BRICS e il desiderio di diventarne membri a tutti gli effetti“.

Si tratta di una bella spinta in avanti per la formazione di un blocco geopolitico che può risanare le relazioni internazionali, basate finalmente sull’unicità dei vari Stati e dove ognuno di essi potrà portare le proprie idee ed esperienze.

Il prossimo vertice BRICS è in fase di preparazione e vi parteciperanno una dozzina di economie in via di sviluppo, cosa che secondo Lavrov è di notevole importanza per stabilire rilevanti collaborazioni.

Il Ministro aggiunge poi che molti paesi del mondo arabo hanno mostrato interesse a stabilire rapporti di partenariato anche con l’Organizzazione per la Collaborazione di Shanghai (S.C.O.), organismo intergovernativo che favorisce la cooperazione in ambito economico, politico e militare tra gli Stati membri. Al momento ne fanno parte Cina, Russia, India, Pakistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, con quattro Stati osservatori interessati all’adesione a pieno titolo (Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia) e sei “partner del dialogo” (Armenia, Azerbaigian, Cambogia, Nepal, Sri Lanka e Turchia). A tal proposito, anche il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, ha recentemente definito lo SCO come migliore dell’UE.

Sono annunci che portano una ventata di positività nel mondo, che fanno salire la speranza di una cooperazione effettiva e non semplicemente di facciata tra paesi diversi. La cosa apprezzabile è l’assenza di “leader autoproclamati”, che permette ad ogni partner di essere sullo stesso piano e con le identiche possibilità di espressione, nel rispetto reciproco di tutte le identità nazionali… a differenza di ciò che attualmente vediamo con la forte ingerenza degli Stati Uniti sui paesi alleati e, cosa gravissima, anche su quelli che suoi alleati non sono.

Istituzioni parassitarie come ONU, OMS, UE, NATO, non hanno senso di esistere, in quanto non possiedono indipendenza decisionale, ma servono solo a imporre le decisioni del padrone d’oltreoceano ai paesi sudditi, che versano ogni anno milioni di dollari dei propri contribuenti nelle casse di queste scatole vuote per mantenere tecnocrati e burocrati che le riempiono di chiacchiere inutili e diktat irrazionali.

Molto rilevanti le parole con cui Sergej Lavrov sigilla il suo discorso sulle nuove coalizioni in divenire: “Questi sono processi di costruzione di alleanze significative e positive, non antagoniste, non mirate contro nessuno“.

Il blocco euro-atlantico con il suo establishment ormai deteriorato sembra essere arrivato, finalmente, al capolinea.

Eva Bergamo

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