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A MOSCA NUOVE OPPORTUNITA’ DI BUSINESS PER LE IMPRESE

Milano – La capitale russa quale attrattore per nuove opportunità di business per le imprese lombarde e non solo. Dopo la Regione di Smolensk, anche Mosca si attiva per invitare gli imprenditori ad investire in un’area che è sempre stata un punto di riferimento per chiunque volesse entrare in contatto con la realtà di questo gigante eurasiatico.

Si è tenuta stamani presso la sede di Assolombarda, la presentazione delle nuove iniziative intraprese dall’amministrazione moscovita sulla scia di un trend che vede moltiplicarsi gli sforzi da parte della Russia nell’allentare ulteriormente gli effetti dannosi di sanzioni che sono state una sconfitta per tutti.

La sala piena ha testimoniato il grande interesse manifestato dal mondo imprenditoriale lombardo di fronte alle prospettive di accesso ad un mercato ricco molto allettanti. Soprattutto nel settore manifatturiero che è il core business del tessuto produttivo della Regione più ricca del nostro paese, come attestano anche le cifre sull’export (circa il 65%) che confermano la vocazione all’internazionalizzazione di un sistema imprenditoriale ancora vivo, nonostante i pesanti riflessi della crisi, cui va sommato il conto delle sanzioni che lo hanno colpito in maniera abbastanza forte così come testimoniano i circa 3,5 miliardi di euro di fatturato persi negli ultimi anni.

Dopo aver snocciolato una serie di cifre e di dati, Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, ha individuato due cardini su cui si muoverà Confindustria nei prossimi mesi. “Metteremo sul campo – ha annunciato – 9 cluster tecnologici in vari ambiti e ci avvarremo dell’azione di EEN (Enterprise Europe Network, nda) nello sviluppo del processo di internazionalizzazione”. E’ poi intervenuto il Console Generale della Federazione Russa, Alexandr Nurizade, che dopo aver salutato i presenti in sala, ha sottolineato come “questi incontri dalla grande importanza dal punto di vista economico, precedano la prossima visita a Sochi del primo ministro italiano. Nello specifico, il convegno odierno cade in un momento in cui la nostra economia sta manifestando incoraggianti segnali di ripresa con un tasso che supererà l’1% e che di sicuro sarà più alto di quello rilevato negli ultimi anni. Noto con grande piacere un vivo interesse da parte degli imprenditori russi, così come di quello dei loro omologhi italiani. Questa sala gremita conferma, ancora una volta, che le sanzioni sono state inutili ed improduttive”.

Le linee guida con cui la Regione di Mosca invita gli imprenditori italiani comprendono un’attività di supporto agli investitori che parte dal Ministero per gli investimenti e l’innovazione nella Regione ed arriva alla possibilità di usufruire di fondi per il sostegno all’attività economica, passando per il centro di promozione edilizia e le società di sviluppo, dei parchi industriali e delle zone economiche speciali.

Parchi industriali e zone economiche speciali, lo strumento sul quale concretamente puntare a raggiungere questo obiettivo, insieme ad una burocrazia molto disposta a fornire assistenza e consulenza che rendono la Russia un modello virtuoso ed un esempio in tal senso.

La concorrenza fiscale, sotto questo punto di vista, fra le varie aree della Federazione presumibilmente si rivelerà l’asso nella manica attraverso cui verrà facilitata, nell’immediato futuro, la spinta all’internazionalizzazione nell’area eurasiatica per le imprese italiane.

Il Ministro per gli Investimenti e l’Innovazione Denis Butsaev, Vice Governatore della Regione di Mosca, ha esposto le peculiarità di questo territorio, ponendo l’attenzione sulle opportunità di grande ritorno economico, testimoniato dalla presenza di diverse multinazionali. “Sappiamo – ha esordito – di non essere certo i primi a chiedere di investire, ma affermiamo con assoluta certezza che chi investe nella nostra Regione può avere un ritorno molto concreto in termini di risultati. Questo perché siamo 18 volte più grandi della stessa città di Mosca, in cui la popolazione media supera in diverse realtà i 100.000 abitanti. È un territorio che offre molte opportunità per il comparto agroalimentare ma anche per l’industria, e che conta circa 7,5 milioni di abitanti cui vanno aggiunti un altro milione di immigrati. La popolazione economicamente attiva è di circa 4,5 milioni e sotto il profilo del potenziale economico e della diversificazione settoriale siamo simili alla Lombardia. Siamo al terzo posto come bilancio garantito e questo lo dico per evidenziare ulteriormente le possibilità di investimento. Siamo dietro solo a chi produce gas e petrolio, e nonostante ciò la Regione di Mosca è sempre alle prime posizioni. Il sistema dei trasporti è il nostro piatto forte ed è ben strutturato e l’apertura di un quarto aeroporto internazionale ha portato ad un transito di 77 milioni di passeggeri l’anno. Ma non solo, siamo occupati nella costruzione di una circonvallazione di circa 320 km., per il quale sono stati stanziati 25 miliardi di dollari. Con la messa in esercizio di questa linea di collegamento, stimiamo un aumento nell’afflusso di merci di circa il 30%. E questo, avrà riflessi sia dal punto di vista occupazionale che sulla mobilità nella nostra regione perché intendiamo ridurre i tempi di spostamento all’interno di Mosca. La presenza di personale tecnico-scientifico altamente qualificato, come testimonia la presenza delle tante Città della Scienza, è una garanzia in tal senso. Le otto città presenti a Mosca rappresentano un’unicità, considerando che le ricerche che vi sono state condotte non hanno pari al mondo. Portiamo avanti le zone economiche speciale che hanno quale obiettivo di sviluppare il potenziale scientifico, alimentando gli investimenti anche potendo contare su un elevato numero di ragazzi che ogni anno completano il loro ciclo di studi”. Butsaev ha poi elencato i settori chiave della Regione di Mosca. “Farmaceutica, bio-tecnologie, dispositivi medicali, industria leggera, agricoltura che – ha puntualizzato – tiene conto anche del rispetto dell’ambiente, produzione di materiali di costruzione. Auchan, Globus ed altre società – solo per fare un esempio – dispongono sul nostro territorio di asset che gli hanno dato forti ritorni economici grazie alle nostre infrastrutture. Poi, produzione automobilistica, componentistica, cosmonautica, aeronautica, elettronica ed anche bellica. Il 20 giugno inizieranno i lavori per la costruzione del primo stabilimento che produrrà le Mercedes nel nostro paese, in seguito ad un accordo stipulato con la Daimler-Benz. I segreti del successo imprenditoriale nella nostra regione, non sono solo legati alle agevolazioni fiscali ma anche all’approccio che abbiamo sempre seguito nell’aiutare le imprese in tutte le fasi dell’avvio della loro attività, iniziando dall’individuazione delle aree più consone. Naturalmente abbiamo prestato massima attenzione anche al costo del lavoro. La nascita dei parchi industriali e delle zone economiche speciali con fiscalità ridotta e snellimento della burocrazia, che presentano ulteriori margini di crescita, potranno fornire nuove ed invitanti possibilità di business”.

Di quest’ultimo punto se n’è occupato, il Vice Ministro Anton Loginov che ha focalizzato il proprio intervento sui primi passi da muovere per l’avvio di una start-up. “E’ possibile acquistare – ha affermato Loginovi terreni che potranno essere sia di proprietà statale che non. Nel primo caso, diamo anche la possibilità di riscattare le aree e sarà il Centro di Promozione Edilizia ad assistere le imprese nell’espletamento delle pratiche burocratiche. Come struttura statale, offriamo anche agevolazioni fiscali come riduzioni delle imposte sull’utile di 4,5 punti percentuali (dal 20% al 15,5%), dell’imposta sulla proprietà azzerata per 4 anni. Ciò ci ha permesso di concludere 5 axcordi per un importo di investimento complessivo pari a 73,5 milioni di euro. Come vengono accordate le licenze, si ha diritto allo sgravio fiscale. Pensiamo alla Daimler che ha stipulato un contratto speciale di investimento per 12,5 milioni di dollari: questo significa che fino al 2025 non pagherà imposte sull’utile così come niente in termini di imposta di proprietà, mentre solo a partire dal 2029 verserà il 13,5%. Inoltre, sono concessi crediti con un tasso di interesse al 5% annuo per 5 anni, per quei progetti che si pongono come scopo quello della riconversione dei terreni. Forniamo sussidi per l’acquisto di attrezzature per un valore non superiore al 50% del prezzo d’acquisto e per un importo che non deve andare oltre i 165 milioni di euro. Le opportunità riguardano anche l’agroalimentare, l’ittico, la coltivazione dei funghi, l’allevamento e per questo consiglio tutti gli imprenditori di rivolgersi o al Ministero per l’Innovazione e lo Sviluppo o alla nostra società di consulenza”.

Il presidente della società di sviluppo ISC Kosmotras, Vladimir A. Andreev,  ha focalizzato il proprio intervento sugli step attraverso cui è possibile avviare una start-up imprenditoriale nella Regione.  “L’imprenditore – ha osservato – che intende investire nella nostra Regione potrebbe non disporre di alcune informazioni, magari sul luogo in cui avviare la propria start-up perché la nostra area è assai ampia. L’investment contractor è uno strumento interessante, con cui si vuole far interfacciare chi investe con le istituzioni attraverso un unico sportello che fornirà attività di consulenza a 360 gradi, attraverso la fornitura delle analisi di settore soprattutto per quei prodotti maggiormente richiesti nella nostra area, l’individuazione di parchi economici speciali e di quei siti che sono congrui con il progetto. Vi accompagniamo in tutte le fasi, sino alla realizzazione. Ma non ci limitiamo solo a questo, perché forniamo i nostri servizi gratuiti anche per chi vuole esportare. Sono attivi 48 parchi industriali (altri 13 sono attualmente in costruzione) e 3 zone economiche speciali. Nei parchi industriali, si sviluppano al meglio tutte le attività di produzione ed in particolare vorrei evidenziare quello di Iesìpava in cui a partire dal 2019 saranno prodotte le prime Mercedes. Questo testimonia la bontà e la validità della nostra offerta perché non credo che Daimler-Benz avrebbe deciso di investire assumendosi magari molti rischi. Poi ci sono quello di Dega, realizzato interamente con investimenti privati e che rappresenta un modello di riferimento con la presenza di 30 grandi imprese occidentali fra cui la Lucoil. Così come Kaledino, in cui molte imprese hanno deciso di investire. Discorso a parte voglio fare per Dubna, nel quale è sito un importante istituto di ricerca nucleare attorno al quale è sorto un complesso industriale in cui sono presenti 124 società che importano attrezzature e macchinari, senza dazi doganali ed IVA. Stupino Quadrat, Istok che sorge vicino alla Città della Scienza di Fryazino specializzata nelle innovazioni tecnologiche. Saremo lieti – ha quindi concluso – di accogliervi nella Regione di Mosca”.

Significative in tal senso, le testimonianze di alcune realtà – fra cui il gruppo Barilla che è presente in Russia da quasi 20 anni e che lì vi ha effettuato negli anni massicci investimenti (40 milioni di euro, nda), come testimonia lo stabilimento di Solnechnogorsk che impiega 400 persone – già presenti in questa area e che sono una valida cartina di tornasole su cui poter far leva, nella valutazione delle opportunità di realizzare proficui business. E non solo a Mosca, ma anche in altre aree.

“Nel 2005 abbiamo deciso di costruire uno stabilimento a Stupino – ha affermato  il Direttore Generale della MAPEI, Luciano Longhetti – per la presenza dell’autostrada M4 e di scuole ed istituti tecnici di ottimo livello. L’amministrazione locale ci ha fornito un grande supporto, ed oggi abbiamo 4 centri presenti di cui uno a San Pietroburgo acquistato lo scorso anno e che ora stiamo modernizzando. Siamo contenti degli investimenti fatti, ed abbiamo fatto fronte alle crisi del 2008-2009 e quella dello scorso anno. Qui si lavora in una prospettiva di lungo periodo e da questo punto di vista presenta barriere all’entrata e livelli di fidelizzazione più alti. Negli USA è facile entrare, ma altrettanto semplice essere buttati fuori. Sotto questo aspetto, la Russia è molto simile al nostro mercato. Siamo molto soddisfatti della scelta di investimento che abbiamo fatto, poiché possiamo contare su un personale che presenta un elevato livello standard qualitativo”.

Altri due interessanti aspetti da evidenziare che rendono la Russia particolarmente attrattiva sono la flessibilità del costo del lavoro, unitamente alla creazione di un’area doganale con esenzione di dazio, molto vasta e che comprende anche le vicine Bielorussia e Kazakhstan.

Sulla stessa lunghezza d’onda del suo omologo, anche Marco Santandrea, Presidente del Consiglio di Amministrazione della “Kerama Marazzi che ha ripercorso le tappe del processo di internazionalizzazione del prestigioso produttore di ceramiche nel paese di Tolstoj, evidenziando come i russi continuino ad amare le eccellenze italiane. “Siamo presenti – ha confermato – dal 1990 con due fabbriche, di cui una ad Oriol  che è vicino Mosca ed un’altra a Malino che è stata avviata nel 2004 e che rappresenta la nostra punta di diamante. Utilizziamo due grandi impianti che abbiamo potuto acquistare grazie a delle facilitazioni fiscali che ci hanno permesso di ottenere dei ritorni economici assai interessanti. La gestione logistica prevede una ferrovia in fabbrica attraverso cui possiamo trasportare le migliaia di tonnellate di materie prime, necessarie per la nostra attività. L’export italiano di piastrelle in Russia è sostanzialmente scomparso, e questa è una cosa che mi rattrista perché il conto lo ha pagato l’intero settore ceramico. Non siamo gli unici italiani a produrre, come testimonia la presenza di Atlas-Concorde che è presente nella nostra area. Oggi produciamo ceramiche a livello locale, tenendo presente che la vicinanza con altri paesi come il Kazakhstan ci facilita nell’esportazione anche al di fuori della Russia. Godiamo di una tassazione che non supera il 20%, mentre l’imposta patrimoniale si attesta allo 0,8% sugli impianti di nuova costruzione. Da sempre, gli investimenti italiani – modesti in valore – sono stati produttivi. Se è ben fatto, la redditività è molto rilevante. Si tratta di un mercato in cui sono presenti pochi connazionali ed in cui è possibile produrre praticamente tutto, perché non c’è una produzione locale che funga da competitor. Non è un mercato in cui fare piccoli investimenti, perché è un paese grande ed in cui bisogna rispettare un sistema di norme. A fare da contraltare, la grande disponibilità delle istituzioni e l’opportunità di trarre degli ottimi profitti. Bisogna avere le spalle relativamente grandi, ed anche nel medio si possono ottenere buoni risultati ma a patto di disporre di un’organizzazione all’altezza della situazione. L’accelerazione è stata evidente, l’interesse enorme mentre l’apprezzamento da parte dei russi nei confronti degli italiani è incredibilmente alto e straordinario perché siamo considerati i migliori in assoluto”.

Davide Zambaiti del Gruppo Fipar ha ribadito come il momento ed il clima siano favorevoli per introdursi nel mercato russo. “Siamo una piccola impresa – ha illustrato nel corso del suo breve intervento – nata a Bergamo 45 anni fa per iniziativa di mio padre che si occupa di rivestimenti murali, ovvero di carta da parati. Un mercato assai florido negli anni ’70 e che ha subito una decisa contrazione. Circostanza che ci ha spinto a delocalizzare, perché lo consideriamo un grande vantaggio. Dopo la grande crisi e la svalutazione del cambio, non potevamo salvare le nostre produzioni e le nostre quote di mercato, se non andando in Russia. Abbiamo tre impianti produttivi, di cui uno in Russia a Stupino dal 2014 e che rappresenta l’ultimo investimento in ordine di tempo. Il popolo russo è sempre stato abituato agli standard qualitativi europei e chi è riuscito in passato a delocalizzare oggi ha un accesso facilitato. Quando si parla della Regione di Mosca, bisogna evidenziare che è il baricentro politico, economico e culturale di tutto il mondo russo ed ex sovietico. Essere presenti lì, ti da indubbiamente grossi vantaggi logistici perché è punto di incontro fra l’Europa e l’Asia, ovvero l’Eurasia. Abbiamo acquistato un’area di 45.000 metri quadri, approfittando delle grandi agevolazioni che il governo mette a disposizione. Consapevole che questo è un momento in cui per spingere le produzioni locali, è necessario avere il know-how europeo. Un binomio fondamentale, che ci consente di collocarci in un segmento di mercato medio-alto. È un momento davvero propizio per investire sia perché le istituzioni stanno spingendo in tal senso, sia perché la popolazione – ha poi concluso – chiede di tornare a quegli elevati standard qualitativi cui era stata abituata”.

 

Francesco Montanino



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